nuova direttiva UE in materia di design
Proprietà industriale

La nuova direttiva UE in materia di design

Torniamo a parlare di design questa volta occupandoci dell’evoluzione che dal punto di vista normativo sta prendendo la tutela dei disegni industriali all’interno dell’Unione Europea. La Commissione Europea, infatti, ha presentato delle norme che modificheranno quella esistente in materia di disegni industriali. Facciamo un punto della situazione.

Un settore in forte crescita

Il problema, innanzitutto, non è marginale, anche e soprattutto per il nostro Paese, specialmente se teniamo conto dei numeri. Il report Design Economy 2023: Economia del Design in Italia realizzato da Deloitte in collaborazione con Fondazione Symbola e Poli.Design evidenzia come in Unione Europea sono attive più di duecentoventimila imprese di design, un numero che registra un aumento del 5.3% rispetto alla precedente rilevazione.

36mila di queste imprese sono presenti in Italia e il nostro Paese si conferma come quello nel quale vi sono il maggior numero di imprese dedite al settore del design. Un settore che interessa 63mila lavoratori generando un giro di affari di circa 3 miliardi di euro. Una delle particolarità di questo settore, come emerge dalla fotografia scattata dal report, è che risulta molto frammentato e composto prevalentemente da liberi professionisti o micro e piccole imprese.

La normativa attuale e le prospettive future

Per design si intende, riprendendo la definizione impiegata dal Regolamento su disegni e modelli dell’Unione Europea (articolo 3), “l’aspetto di un prodotto o di una sua parte quale risulta in particolare dalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale e/o dei materiali del prodotto stesso e/o del suo ornamento”.

La normativa attuale si basa sul suddetto regolamento entrato in vigore nel dicembre del 2006) e sulla Direttiva sulla protezione giuridica di disegni e modelli (entrata in vigore a ottobre del 1998). La proposta di modifica al Regolamento parte dall’analisi del contesto per cui “I diritti sui disegni e modelli industriali proteggono l’aspetto di un prodotto. Il disegno o modello industriale è ciò che rende attraente un prodotto. L’attrattiva visiva è uno dei fattori chiave che influiscono sulla scelta dei consumatori di preferire un prodotto rispetto a un altro. I prodotti caratterizzati da un buon disegno o modello creano un importante vantaggio competitivo per i produttori”.

Ecco perché, anche tenendo conto dei cambiamenti apportati dagli strumenti digitali, prosegue il testo della proposta di modifica al regolamento, “diviene sempre più necessario garantire una protezione giuridica accessibile, adeguata alle esigenze future, efficace e coerente dei diritti sui disegni e modelli”.

La nuove direttiva mira quindi a migliorare le condizioni di esercizio delle tutele in materia di design. L’obiettivo dell’Unione Europea, anche tenendo conto delle nuove condizioni (anche e soprattutto quelle in matderia ecologica), è quello di rendere la protezione dei disegni industriali più semplice, veloce ed economica.

Questo obiettivo si articola prevalentemente su due punti. Il primo è quello che prevede di semplificare la procedura per ottenere la registrazione di un disegno o modello all’interno del territorio dell’Unione Europea. Parallelamente si vuole procedere a ridurre le tasse nei primi dieci anni di protezione del disegno o modello. Il secondo punto riguarda l’armonizzazione delle procedure per garantire una maggiore complementarità delle norme con quelle vigenti nei singoli Paesi membri, conformando requisiti e regolamenti che disciplinano la registrazione di un disegno o modello. Questo aumenterebbe anche la competitività delle imprese che opererebbero in un mercato, anche normativo, comune.

Non mancano ovviamente le perplessità su alcuni punti della nuova normativa, come quelli legati all’inclusione nel nuovo regolamento dei “loghi” all’interno dei “prodotti”. Tale cambiamento potrebbe sovrapporsi a quello già esistente sulla disciplina dei marchi creando non pochi problemi e contraddizioni.

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